• prima emergenza (Relief);
• emergenza (Recovery and Rehabilitation);
• post-emergenza (LLRD – Linking Relief and Rehabilitation to Development).
Nelle ore immediatamente successive alla catastrofe, ossia nella fase di “prima emergenza” il cui scopo è salvare le vite umane ed arginare l’aggravamento della condizione delle persone colpite dalla crisi, la Cooperazione interviene sia mediante il sostegno fornito in risposta agli appelli lanciati dalle Agenzie delle Nazioni Unite e dalle Organizzazioni appartenenti alla famiglia della Croce Rossa, sia attraverso la predisposizione di trasporti di emergenza, in coordinamento con il Deposito di Aiuti Umanitari delle Nazioni Unite a Brindisi, per l’invio di generi di prima necessità.
Nelle successive fasi di “emergenza”, in cui si mira a garantire o ripristinare adeguate condizioni socio-economiche e di sicurezza delle popolazioni che hanno già ricevuto una prima assistenza, e di “post-emergenza”, finalizzata a favorire la transizione verso lo sviluppo a medio e lungo termine, si interviene attraverso:
• l’avvio di iniziative multilaterali, ossia contributi d’emergenza erogati in risposta agli appelli umanitari delle Agenzie delle Nazioni Unite o degli Organismi facenti parte del Movimento di Croce Rossa (Ficross e Cicr);
• il finanziamento di iniziative multibilaterali, ossia concordate a livello bilaterale ma affidate in esecuzione ad organismi internazionali specializzati;
• la costituzione di fondi ad hoc presso le Sedi diplomatiche o consolari all’estero, finalizzati al finanziamento di iniziative bilaterali.
Le azioni di assistenza umanitaria varate dalla Cooperazione italiana prestano particolare attenzione ai settori cruciali per la sopravvivenza e il miglioramento delle condizioni essenziali, quali la sicurezza alimentare e il sostegno all’agricoltura, l’accesso all’acqua e ai servizi sanitari, la protezione dei rifugiati e degli sfollati, la promozione della condizione femminile, la tutela dei gruppi vulnerabili (minori e diversamente abili), l’istruzione, la prevenzione e la riduzione del rischio di catastrofi.
Inoltre, la Cooperazione finanzia interventi nel settore dello sminamento umanitario per la bonifica delle aree contaminate dalla presenza di mine antiuomo, la fornitura di assistenza in loco alle vittime di questi ordigni, la promozione del “mine risk education” e lo svolgimento di attività di advocacy per l’universalizzazione della messa al bando delle mine antiuomo, come previsto dalla Convenzione di Ottawa. In considerazione del mandato e degli obiettivi che intende raggiungere, ogni intervento umanitario della Cooperazione Italiana è da considerarsi a titolo gratuito (dono).
Stati fragili
Oltre a intervenire nelle situazioni di emergenza, la Cooperazione Italiana promuove una serie di iniziative in risposta a situazioni di fragilità – così come definite sulla base di criteri identificati a livello internazionale dall’OCSE – anche con specifico riferimento ai Paesi e ai programmi finanziati a valere sul Decreto Missioni, assicurandone la preparazione, la gestione e il controllo. Uno stato di fragilità può essere conseguenza di situazioni di conflitto, questioni climatiche, di governance, di povertà assoluta o per l’alto tasso di violenza, nei Paesi in cui il ruolo della cooperazione italiana può essere elemento di stabilizzazione e dove l’investimento privato è inevitabilmente limitato a causa del rischio. Gli interventi in tale ambito riguardano il sostegno ai processi di ricostruzione e di stabilizzazione civile, alla giustizia di transizione, al rafforzamento delle istituzioni, alla democratizzazione ed allo sviluppo della società civile, alla riduzione, prevenzione e preparazione ai disastri, alla riduzione della vulnerabilità (programmi di resilienza), ai programmi che abbiano come target le popolazioni vulnerabili (rifugiati, returnees) dei Paesi più esposti al fenomeno della migrazione con azioni indirizzate ad intervenire sulle cause profonde delle spinte alla migrazione irregolare con riferimento ai Paesi coinvolti nell’ambito del Trust Fund EU.
I voli umanitari e il deposito di Brindisi
Tra le attività che si realizzano in collaborazione con gli Organismi Internazionali, di particolare rilievo sono quelle realizzate in coordinamento con il Deposito di Aiuti Umanitari delle Nazioni Unite di Brindisi – Unhrd (United Nations Humanitarian Response Depot), localizzato nell’area dell’aeroporto militare “Pierozzi” e sostenuto finanziariamente, sin dal 1984, dalla Cooperazione Italiana. La gestione operativa del Deposito è affidata al Pam. Il Deposito è stato istituito per la raccolta, trasformazione, conservazione e il successivo invio a destinazione di beni per aiuti umanitari, approvvigionati da agenzie internazionali, da impiegarsi per l’assistenza di popolazioni colpite da calamità naturali e/o emergenze complesse. Scopo della struttura è quello di garantire un soccorso rapido ed efficace alle popolazioni in difficoltà. Gli aiuti alimentari, i farmaci e altri beni umanitari si trovano già stoccati nel deposito (in appositi kit e moduli frazionabili) e sono pronti ad essere trasportati in caso di necessità, delle Agenzie dell’Onu interessate, quali appunto Pam, Oms e Ocha.
Grazie alle risorse del Deposito la Cooperazione italiana è in grado di creare rapidamente nei Paesi colpiti da calamità delle vere e proprie basi operative, idonee a ricevere e distribuire tempestivamente gli aiuti e a valutare i danni e le necessità più immediate della popolazione.
Accanto alla gestione diretta di iniziative di emergenza, l’Ufficio Emergenze è deputato al coordinamento e al controllo di eventuali richieste di concorso al trasporto di aiuti umanitari verso popolazioni in stato di crisi avanzate da Ong e soggetti idonei della società civile.